Sulle orme della Storia! Scopri con noi l’itinerario per raggiungere la Diga del Gleno, in Val di Scalve
La diga del Gleno era uno sbarramento artificiale, posto sul bacino del torrente Gleno in Val di Scalve al fine di creare un bacino di accumulo dell’acqua e generare così energia elettrica, che crollo il 1° Dicembre del 1923, causando ingenti danni e lutti nella bergamasca Val di Scalve e nella bresciana Val Camonica. Oggi i resti della diga sono ancora raggiungibili ed ammirabili attraverso una facile e suggestiva escursione.
RIASSUNTO DELLA GITA
DIFFICOLTA’: facile
DISLIVELLO COMPLESSIVO: 400 mt circa
QUOTA MAX: 1535 mt
TIPOLOGIA: A/R
DURATA: 1.15h A / 0.45h R
PARTENZA: Pianezza, Vilminore di Scalve (BG)
ARRIVO: Diga del Gleno (BG)
La partenza di questo percorso è Pianezza, località in alta Val di Scalve, frazione di Vilminore di Scalve, dalla piazza della chiesa dove è presente anche una fontana.
Attenzione, da maggio a fine settembre, la strada che porta a Pianezza è chiusa al traffico ed è attivo una navetta a pagamento. Se non volete quindi percorrere a piedi anche questo tratto, potete usufruire di questo servizio. Per tutti i dettagli sui costi e gli orari, potete consultare questa pagina.
Dalla chiesa di Pianezza, seguendo le indicazioni, si prende il sentiero che parte dietro di essa, al limitare del paese, e che attraversa prati e pascoli. Il segnavia è il CAI 411. Questo in breve si immette in una mulattiera. Proseguendo lungo di questa attraverso il bosco, in lieve pendenza, costeggiamo la condotta forzata dell’acqua. Ora la pendenza si fa più marcata e con ripidi tornanti risaliamo il versante della montagna, fino ad una quota di circa 1500 metri, dove è presente una struttura in cemento da cui parte il tubo della condotta dell’acqua.
Da qui il sentiero spiana, costeggiando la montagna ed in circa 20 minuti ci porta a raggiungere i ruderi della diga. Dietro di essa è presente un piccolo laghetto ed in alto si staglia il Monte Gleno, che con i suoi 2882 metri di altezza domina il panorama ed è tra le montagne principali delle Orobie Orientali.
La diga crollo il 1° dicembre 1923, riversando circa 6 milioni di metri cubi d’acqua nella valle sottostante. Questa travolse gli abitati di Bueggio e Azzone, distruggendo tutto quello che incontrava, proseguì fino ad incontrare il paese di Dezzo e quindi raggiunse Darfo Boario ed Angolo Terme. Infine si riversò nel lago d’Iseo. Nella tragedia morirono circa 400 persone.
Il rientro avviene sullo stesso itinerario percorso all’andata.
L’itinerario è facile ed alla portata di tutti con un minimo di allenamento.
Trovi la mappa interattiva del percorso, completa di altimetria e traccia GPS scaricabile, a questo link.
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Organizza sempre con attenzione le tue gite, scegliendo il materiale e l’equipaggiamento adatto e verificando l’itinerario prima di percorrerlo.
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